domenica 15 aprile 2012

quanti accenti!


Aprile arrivò e in mano portò un ramo fiorito. Vide che Marzo, pazzerello, aveva fatto il suo dovere, ma non troppo.
C’era qua e qualche fiore, c’era, lassù, qualche spicchio di cielo azzurro, ma a lui questo non bastò.
Spazzò il cielo e allontanò le nuvole, liberando il tiepido sole che con i suoi raggi scaldò la terra. Con il suo ramoscello, Aprile accarezzò gli alberi e subito in essi ogni foglia si aprì e ogni fiore sbocciò.
Anche il tasso, laggiù nella sua tana, sentì che qualcosa era cambiato.
Aprile si fermò a guardare e,  con voce leggera, mormorò:- Ora, , è primavera! Non è più tempo di dormire.

Nessun commento:

Posta un commento